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PERCHE' GLI ALIMENTI INDUSTRIALI FANNO MALE AI NON CELIACI? LE RISPOSTE NELL'ARTICOLO

Prodotti Gluten-Free industriali

In caso di celiachia o sensibilità al glutine molti studi hanno evidenziato come siano da preferire i prodotti naturalmente privi o poveri di glutine rispetto ai prodotti che ne vengono industrialmente privati .

Diverse indagini effettuate infatti su un buon numero di prodotti confezionati per celiaci, per verificarne la composizione hanno evidenziato come questi prodotti non siano consigliabili sopratutto se non se ne è costretti dalla malattia celiaca .Oltre a essere tutti molto costosi - e questo lo sapevamo già, purtroppo - possono anche essere dei veri e propri nemici per la salute.

Scegliere alimenti deglutinati in assenza di una diagnosi di celiachia accertata da medici specializzati non è consigliabile: può fare aumentare il rischio di obesità e patologie cardiovascolari.

Perché gli alimenti industriali e confezionati senza glutine fanno male ai non celiaci?

1)Gli alimenti senza glutine sono più calorici: solitamente, gli alimenti chiamati gluten free in commercio presentano un apporto calorico maggiore rispetto a quelli tradizionali. A causa di una necessità di lavorazione per ottenere il prodotto finale,impastare il pane, la pasta o la pizza è possibile proprio perché è il glutine che rende elastico l’impasto! E allora, laddove il glutine non c’è impastare e quindi (tenere insieme) gli ingredienti di un prodotto da forno senza glutine richiede l’ausilio di ulteriori mezzi.

Per facilitare il tutto si aggiungono addensanti e, dato che il glutine, trattenendo acqua e aria, è responsabile anche del sapore che acquistano i prodotti da forno, si aggiungono altri zuccheri e dolcificanti per rendere i prodotti gluten free più appetibili.

2)Gli alimenti senza glutine sono spesso carenti dal punto di vista nutrizionale: i cereali che si eliminano dalla dieta se si è celiaci sono quelli in assoluto più ricchi di nutrenti. In particolare, i cerali sono ricchi di vitamine del gruppo B, ferro, calcio, fosforo, magnesio, folati e fibre.

3)La dieta con alimenti deglutinati predispone al diabete di tipo 2: il dato più preoccupante è che gli alimenti senza glutine, proprio perché addizionati di zuccheri e grassi per essere resi più appetibili, hanno un indice glicemico molto elevato. Tra l’altro, essendo la pasta senza glutine spesso poco saporita molti celiaci preferiscono consumare più spesso il riso bianco

Il riso se non è integrale ha un indice glicemico elevatissimo! Perciò, l’alimentazione senza glutine predispone maggiormente alla comparsa del diabete di tipo 2. Il diabete di tipo 2 è caratterizzato da una produzione normale di insulina, ma dall’incapacità delle cellule di utilizzarla come dovrebbero. Si parla di insulino-resistenza e numerosi studi dimostrano come abitudini alimentari errate rappresentate dal consumo di cibi eccessivamente zuccherini e ricchi di grassi, un peso corporeo eccessivo, la sedentarietà e le componenti genetiche favoriscano l’insorgenza di questa patologia. É stato tra l’altro dimostrato che alimenti come pane, pasta e prodotti da forno senza glutine, laddove non differiscano poi così tanto dagli alimenti tradizionali in termini di fabbisogno calorico, hanno comunque una concentrazione di grassi doppia rispetto agli alimenti tradizionali, contengono meno proteine a cui si aggiungono poi additivi e dolcificanti per amplificare la consistenza e il sapore.

4)Gli alimenti deglutinati rendono difficile controllare il peso corporeo.

Indipendentemente dal fabbisogno calorico, tali cibi rendono difficile tenere il proprio peso e il proprio metabolismo sotto controllo proprio a causa dell innalzamento glicemico causato da questi prodotti che vengono aggiunti di zuccheri e additivi.

Conclusioni

Ridurre il glutine fa bene a tutti!

Sottolineamo comunque che per una corretta valutazione di celiachia, intolleranza o allergia al glutine, è da evitare l’autodiagnosi, ma occorre rivolgersi a un medico e sottoporsi a esami specifici.

Certamente un eccessivo consumo di glutine fa male a chiunque, perché nello stomaco il glutine diventa come una palla di chewing-gum e provoca disturbi di varia natura. Oltre a sintomi fisici, quali il classico gonfiore allo stomaco, problemi gastrici, reflusso, difficoltà digestive, nausea, gas intestinali, accumulo addominale, variazioni di peso, intestino irritabile, diarrea, stitichezza, ritenzione idrica, eruzioni cutanee etc. Si possono avere anche cefalea, ansia, irritazione, nervosismo, depressione, sindrome premestruale, disturbi del sonno e stanchezza cronica. Quindi ridurre il glutine è importante poiché aumenta l’infiammazione. Ne consegue che mangiare senza glutine fa bene a tutti, ma meglio evitare i prodotti industriali e scegliere prodotti naturalmente privi di glutine !

Non solo a celiaci o a chi è intollerante, va bene anche per disintossicare l’organismo. Evitare il glutine per almeno tre giorni a rotazione è un’ottima abitudine, ma in generale è bene evitare di consumarlo tutti i giorni.

Fortunatamente si richiede continuamente alle aziende alimentari di produrre alimenti più salutari, con farine naturalmente prive di glutine alternative e più nutrienti che rendano i prodotti gluten free simili a quelli tradizionali senza che si esageri in aggiunte di vario tipo.

Molto buoni sono ad esempio i prodotti realizzati con farine di amaranto e di grano saraceno. Nutritiva è anche la farina di Teff ricca di vitamine, fibre e calcio.

L’importante è scegliere gli alimenti giusti. Come detto , i prodotti industriali destinati ai celiaci non sono salutari, infatti sono un miscuglio di farine raffinate diverse. Oltre a contenere molti conservanti e addensanti chimici, poi, presentano un elevato indice glicemico e alto contenuto calorico, per la presenza di grassi e zuccheri. Alimenti confezionati che seguono più le logiche del marketing che quello di preservare la salute degli individui. Meglio scegliere allora materie prime non troppo lavorate.

Dott.ssa Monica Spelta

Tel 320-4676288

monica.spelta@gmail.com

www.studiospeltanaturopatia.it

P.zza Garibaldi, 74 - Sassuolo (MO) o via Pico 21 - Mirandola (MO)

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