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UMEBOSHI - La Prugna piccolo scrigno di salute


lL termine Umeboshi - letteralmente “prugne secche” - si riferisce ad un tipico frutto giapponese sotto sale dal sapore estremamente acido e salato, usato fin dall’antichità e dalle rinomate proprietà medicinali. I frutti utilizzati per l’umeboshi in realtà sono più simili ad un’albicocca che ad una prugna e provengono da una varietà asiatica dell’albicocco Prunus Mume; ne esistano molte varietà dal sapore diverso e dall’aspetto più o meno grinzoso.

Il centro dell’industria giapponese di umemoshi si trova nella prefettura di Wakayama, sull’isola di Honshu. Qui, infatti, grazie alle condizioni climatiche estremamente temperate e le abbondanti piogge, cresce il maggior numero di alberi di prugne di tutto il paese. Le prugne vengono raccolte alla fine di giugno, quando sono ancora verdi e il loro succo possiede il livello di acidità massima; vengono poi lavate e immerse nell’acqua per una notte per toglierne il sapore amaro; successivamente si posizionano i frutti in contenitori appositi, disposti a strati, coperti di sale e schiacciati da un peso, e riposti in un luogo fresco e buio, dove si lascia così che il sale compia il lavoro di estrazione del succo e avvenga il processo di fermentazione naturale. In queste condizioni si favorisce la crescita dei batteri benefici dell’acido citrico e si inibisce lo sviluppo di microrganismi ed enzimi dannosi. Alla fine di luglio le prugne vengono tolte dai mastelli e lasciate a seccare all’aria. I frutti sono ora pronti, ma generalmente vengono messi a mollo in aceto di prugne misto alle foglie rosse e profumate della pianta shiso, ed è proprio grazie a queste foglie che si ottiene il distintivo colore rosso dell’umeboshi. Si lasciano poi stagionare i frutti per almeno un anno in modo da permettere lo sviluppo del loro sapore così intenso e peculiare.

Le umeboshi sono il “cibo antinausea” per eccellenza, ma hanno anche proprietà antipiretiche, astringenti e benefiche per tutto il corpo. Usate contro raffreddori, febbre, problemi intestinali (dissenteria, colite), aiutano anche la pulizia del fegato e dei reni grazie all’alta concentrazione di sostanze come calcio, ferro e fosforo. Gli effetti benefici di questo frutto derivano principalmente dalla combinazione tra acido citrico e sale, valido aiuto contro la stanchezza, la debolezza e i problemi di circolazione Dalla fermentazione delle prugne si ricava anche l’acidulato (o aceto) di umeboshi: si tratta di un condimento molto salato e acido di colore purpureo, che può essere utilizzato al posto dell’aceto oppure al posto della salsa di soia,per esempio,per insaporire il ripieno di fagottini di verdure e per condire, al posto del sale, gli spiedini di tofu e cavoletti di Bruxelles.


L'umeboshi contiene moltissimi sali minerali ed è particolarmente ricca di calcio, ferro e fosforo.

Rispetto agli altri frutti contiene più acidi organici (in particolare acido citrico e acido fosforico) che rimangono inalterati durante la marinatura nei barili. L'elevatissima quantità di acido citrico (bilanciata dall'alcalinità del sale) favorisce l'assorbimento del ferro, del magnesio e del calcio da parte dell'intestino.

Ma non solo, velocizza la scomposizione dell'acido lattico (dopo attività fisica o abuso di zucchero e proteine animali), alcalinizzando il sangue e togliendo il senso di stanchezza e spossatezza. Aumenta anche la resistenza durante l'attività fisica. L'umeboshi è stata infatti definita “la regina dei cibi alcalini”.

Proprietà

* Alcalinizzante

* Disintossicante del fegato

* Favorisce la digestione delle proteine

* Regola l'attività intestinale (ottima sia per la stitichezza sia per la diarrea)

* Antipiretica

* Anti nausea

* Utile per il mal di testa alle tempi, agli occhi e sulla fronte E NUCA

* Riequilibra i problemi digestivi (reflusso, gastrite, digestione difficile)

* Aiuta polmoni e reni grazie all'attività disintossicante

* Antibiotica

* Toglie la stanchezza

* Favorisce la guarigione dal raffreddore

* “Antidoto” contro l'abuso di alcol e zuccheri

* Ringiovanisce e aumenta la vitalità


Le proprietà antisettiche e antimicrobiche sono davvero eccezionali

Come si usa?

In cucina: per salare cereali o verdure. Si può utilizzare un pezzetto di prugna schiacciata, un po' di purea oppure usare l'acidulato di umeboshi per condire le verdure al posto di sale e aceto. Ottima mescolata al tahin per ottenere una crema salata spalmabile.

In palestra o durante l'attività fisica o le competizioni: una prugna messa dentro una bottiglia d'acqua. Bevendo l'acqua prima, durante e dopo l'attività fisica si aumenta la resistenza, si evitano i crampi e si riduce l'eventuale indolenzimento del giorno dopo.

Come rimedio: si può utilizzare per preparare la famosa bevanda con il kuzu, per tonificare e riequilibrare il tubo digerente, alleviare disturbi digestivi e intestinali, il mal di testa, abbassare la febbre e ridurre i sintomi del raffreddore. Si può usare aggiunta al tè o all'acqua, per alcalinizzare e favorire la digestione. Si può persino succhiare il nocciolo dell'ume per difficoltà digestiva, mal di gola ,mal di testa e l'alitosi

Attenzione: Essendo salata va usata in piccole quantità.


* Rimedio speciale: bevanda di kuzu e umeboshi

1 cucchiaino di kuzu

* 1 pezzetto di umeboshi o la punta di un cucchiaino di purea

* 1 tazza d'acqua

* Sciogli il kuzu nell'acqua e aggiungi l'umeboshi.Porta a bollore mescolando. Spegni e bevi caldo.

* Utile in caso di raffreddore, influenza, febbre, inappetenza, debolezza, disturbi digestivi e intestinali. Si può prendere tutte le mattine a digiuno per alcuni giorni consecutivi fino ad un miglioramento, oppure bisogno.

* I benefici per la salute della polvere che viene dall’Oriente La polvere di kuzu – o kudzu – è ricavata dalla radice di una pianta molto comune in Asia. Ed è usata a scopo terapeutico da almeno 2000 anni.

* In Cina la si aggiunge comunemente in piatti terapeutici – la Medicina Cinese usa, oltre che farmaci e rimedi erboristici, anche alimenti a scopo curativo – grazie alle sue proprietà benefiche

* La polvere di kuzu è ricavata dalla radice della Pueraria lobata, una pianta comune in Oriente con fiori blu o violacei: è talmente resistente che può vivere anche 100 anni.

* Ricca di quercitina, isoflavoni e antiossidanti, l’uso di questa polvere è tanto comune che è stata a lungo utilizzata come alimento terapeutico in grado, con le sue proprietà, di intervenire su molti problemi.



Dott.ssa Monica Spelta Tel 320-4676288 monica.spelta@gmail.com www.studiospeltanaturopatia.it P.zza Garibaldi, 74 - Sassuolo (MO) o via Pico 21 - Mirandola (MO)


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